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I ching

I ching

I CHING

"La delicatezza nelle parole crea sicurezza. La delicatezza nel pensiero crea profondità. La delicatezza nel dare crea amore."  (Lao Tzu)

L’I CHING o libro dei mutamenti, è un antichissimo classico della cultura cinese. I Ching, in cinese è formato da due ideogrammi, mutamento elibro, da cui Libro dei Mutamenti. I Ching furono introdotti in Europa da Gottfried Wilhelm von Leibniz, nella sua pubblicazione del 1697.

In sostanza, l’I Ching libro dei mutamenti è una sorta di oracolo, a cui è possibile rivolgere delle domande per ricevere delle indicazioni riguardo i comportamenti da tenere in tutte le questioni che riguardano la vita: progetti, affari, relazioni, problemi esistenziali e così via. Oltre a rappresentare un testo oracolare, l’I Ching libro dei mutamenti è un testo filosofico, matematico, medico ed introspettivo. Lo stesso Confucio lo riteneva un libro d’immensa saggezza, e negli anni lui e la sua scuola hanno arricchito con i loro commenti il testo originale.

 

Per poterlo interpretare abbiamo bisogno di un lettore esperto, che sappia come porre le domande e leggere le risposte. Queste ultime, se correttamente interpretate, sono in grado di fornire delle indicazioni chiare e precise. Ma arrivare a leggere e fare luce sulle risposte è frutto di studio ed esercizio che a volte è preceduto da anni di applicazione.

 

L’atto pratico che avvia la divinazione avviene attraverso il lancio di tre monete o con la divisione degli steli di achillea. Questo perché l’I Ching si basa sulla costruzione di esagrammi, che identificano il mutamento. Gli steli e le monete danno luogo alle linee dell’I Ching, e agli esagrammi, che sono in totale 64. Ovviamente il responso relativo alle linee risultanti è da interpretare in base alla domanda posta, così da fornire una risposta chiara e coerente.

 

 La teoria che sta alla base dell’I Ching (come anche della filosofia cinese) è proprio quella secondo cui tutto è in continuo mutamento. Questo incessante mutamento è però la conseguenza di un principio di coerenza interna dell’universo, secondo cui un gesto apparentemente casuale è in realtà connesso ed espressione di una tendenza universale.

 

Si tratta di una idea di connessione che ha caratterizzato non solo la filosofia cinese, ma anche quella occidentale. Basti pensare che nel 1952, 3000 anni dopo la stesura del Libro dei Mutamenti, il filosofo Carl Gustav Jung teorizzò la Sincronicità (concetto che sostiene che la maggior parte degli eventi, nella nostra vita, hanno un significato preciso e accadono per una ragione. In altre parole, nulla accade per caso) servendosi proprio dei principi dell’I Ching.

 

Gli esagrammi sono dei simboli, dei segni grafici rappresentati da sei singole linee. Ognuna può essere unita, di tipo Yang, o spezzata, di tipo Yin.  Anche nell’I Ching, quindi, possiamo ritrovare un’altra delle più famose rappresentazioni della filosofia cinese, ossia il dualismo tra Yin e Yang (coppia di opposti: bianco e nero, maschile e femminile…). Le combinazioni tra queste sei linee danno vita, in totale, a 64 esagrammi, ognuno caratterizzato da un nome e una “spiegazione” e da una immagine.

 

Ma come avviene la divinazione tramite I Ching?

 

La prima fase, quindi, consiste generalmente nella creazione di un’atmosfera di relax, senza rumori o elementi di disturbo. Questo permette all’operatore di focalizzarsi sul quesito da esaminare; è di fondamentale importanza: aprire la mente per ricevere un responso il più chiaro possibile.

 

Poi è il momento della formulazione della domanda, che deve essere il più precisa possibile e rispondente al reale bisogno di colui che la pone. Perciò viene formulata in accordo con il consultante. Deve essere chiara, concisa e arrivare al nocciolo del problema da esaminare.

 

A questo punto, con le 3 monete o con gli steli lanciate, si ottengono le linee che compongono l’esagramma relativo alla nostra domanda.

 

Ora è il momento del responso e dell’interpretazione. Questo è il momento più delicato, poiché è necessario riflettere per evocare immagini corrispondenti al responso. L’esagramma rappresenta la situazione oggetto del quesito e il suo possibile sviluppo, mentre le sue linee rappresentano delle variabili, dei comportamenti mutevoli su cui è necessario porre l’attenzione. Il responso arriverà unendo le due componenti in una immagine totale che darà una risposta completa.

 

Non sempre è facile interpretare correttamente il responso, anche perché il Libro dei mutamenti presenta un linguaggio che deriva da un’altra cultura, ricco di metafore e similitudini, in un certo senso evocativo, poiché mira a stimolare il nostro subconscio. Proprio per questo è importante liberare la mente prima della consultazione, per evitare di essere corrotti dalla razionalità.

 

Lo scopo della consultazione del Libro dei Mutamenti, infatti, è quello di prendere decisioni importanti. Tuttavia, i responsi forniti possono essere utili anche come guida di comportamento in generale, nei confronti del cambiamento e in tutte le altre occasioni della vita. In particolare, viene in nostro aiuto quando ci troviamo di fronte a un bivio, a una scelta che spaventa. Sapere come accettare e che reazione avere davanti a un mutamento, o dare noi stessi l’avvio per cambiare una o più parti della nostra esistenza, diventa un vantaggio impareggiabile nei confronti dello scorrere tumultuoso della vita.